10 Ottobre 1872 (Giovedì) nella sede del Circolo Sociale gentilmente concessa dalla direzione

Alle una e mezza pomeridiane si apre la seduta.

Sono presenti una trentina di sottoscrittori. Si elegge a Presidente della seduta il Cav. Avv. Daniele Vasto, sotto-prefetto di Biella. E’ all’ordine del giorno la nomina dell’ufficio di Direzione.
Per acclamazione fu eletto a Presidente onorario l’intrepido alpinista e padre del Club Alpino Italiano, il nostro concittadino Comm. Q. Sella.
Per scheda segreta rimangono nominati il Presidente effettivo il Marchese Tomaso Ferrero della Marmora, a Vice-presidente il Ca. Avv. Bella-Fabar Agostino. A membri della Direzione Cav. Severino Pozzo, Domenico Vallino, Ludovico Corona per Biella, Vercellone Alberto per Sordevolo, Garzena Celestino per Graglia, Prario Giovanni per Piedicavallo. A Direttore Tesoriere il Geom. Amosso Gioachino, a Direttore Segretario Giuseppe Corona.
Il  sig. Giuseppe Corona volle dire le seguenti parole <sarebbe impossibile, o Signori, esprimervi la gioia, il sincero orgoglio che io provo nel vedere i miei deboli sforzi coronati da sì felice successo, nel vedere oggi impiantata una nobile instituzione di cui, dietro i consigli di Q. Sella, io mi feci umile, ma risoluto iniziatore. Non tralascierò però di ringraziare vivamente coloro che, nell’opera mia, validamente mi appoggiarono, di ringraziare tutti i soci già iscritti delle loro numerose e cordiali adesioni, di ringraziare voi in special modo che oggi premurosi qui  vi recaste a ribadire gli anelli di una catena che, stringendoci fraternamente, ci condurrà presto a raggiungere quella meta,  alla sviluppo del corpo e della mente, vantaggiosa, che ardenti, ci siamo segnata.
Lasciate ora che io faccia fervidi voti, acciò trovato al più presto possibile un locale atto a tutti contenerci, ivi , nelle lunghe ore di una stagione nemica alla alpine escursioni, possiamo allegramente raccoglierci e confrontarci collo studio di ottimi libri e colla lettura di svariati giornali. Ed una discreta biblioteca, spero, che senza fatica alcuna noi otterremo allorquando, animati i Soci dall’amore alla loro instituzione e spinti dal vivificante soffio dell’emulazione, vorranno, a seconda delle loro forze, concorrere a formarla.
Possano la incoraggiante influenza del Presidente onorario, Q. Sella, la volenterosa e savia opera del Presidente e Vice-presidente prepostici, della Direzione testé eletta, la fraterna unione ed emulazione sincera fra tutti i soci, destare nuove adesioni e far prosperare cotanto gli interessi nostri da assicurare alla Società un lieto, diuturno, fecondissimo avvenire.
A questo punto, il marchese La Marmora, Presidente, offerse alla Società, con squisito pensiero, un locale nel suo Palazzo, che fu provvisoriamente, con sincera riconoscenza, accettato da tutti i soci i quali, dello spontaneo favore, in modo cordiale lo ringraziarono.

La Direzione ebbe quindi incarico di compilare lo statuto e di fare tutti quegli atti che, nel benessere della Società, avrebbe creduto necessari.
Intanto i membri della Direzione diedero convegno per una seduta nel Palazzo La Marmora per le tre pom. del 15 corrente (vedi Registro Verbali della Direzione).

La seduta si sciolse alle 15:15

Biella, 10 Ottobre 1872